sabato 25 settembre 2010

L'autunno..una nuova stagione

Nell'immaginario collettivo l'autunno rappresenta l'inizio di una stagione triste, languente, che si denuda pian piano, mostrando le vergogne e s'intorpidisce progressivamente fino allo sprofondamento letargico.
Per me l'autunno, invece, è l'inizio di una nuova stagione: quella teatrale. Nuove opere, nuovi teatri, nuove sfide e debutti, tanto studio, viaggi, gioie, ansie e paure. Una paletta di sentimenti  variegati e intensi che si provano in un lasso di tempo estremamente condensato.  Questo autunno comincia con l'inaugurazione di stagione del Theatre du Capitole di Toulouse che coincide anche con la sua riapertura dopo i lavori di restauro.  Il Titolo è La Bohème di Puccini, un'opera che amo molto ma che ho cantato pochissime volte. I teatri mi preferiscono in opere piu' drammatiche e molto spesso non proprio consone alla mia vocalità. Sarà forse per il temperamento mediterraneo che mi ritrovo? La Gencer mi diceva sempre che è stata la piu' grande Lady Macbeth  pur non possedendo una vera voce da Lady, ma una mascella quadrata e uno sguardo anatolico molto profondo. Ho debuttato Mimi' a 26 anni, non pochi, ma non molti per Puccini e deciso di riporre lo spartito in libreria per un pò attendendo una maggiore maturità. Ora che la maturità vocale è avvenuta e mi consente di cantare con consapevolezza ed entrare piu' profondamente nella psicologia del personaggio, mi tocca, invece, lavorare sulla fisicità. Diventare piccola piccola, fragile e lunare come mi vuole Pitoiset. Una piccola fiammiferaia che si spegne lentamente.  Non avevo mai pensato al fatto che l'opera inizia con una candela d'accendere e termina con una vita che si spegne. Mimi' va via con la stessa discrezione con la quale è arrivata. Senza arrecare alcun disturbo, svanisce, si dissolve nelle note della Bohème. Nessuno si accorgerebbe della sua morte se quello sventurato di Shaunard non le prendesse la mano, ormai senza riflesso alcuno, e facesse cosi' la  conoscenza per la prima volta con M.me La Mort. Ma come si fa a diventare piccoli piccoli dopo che per un bel pò si è cimentati con personaggi grandi grandi, dagli ego smisurati, dalla rabbia incontenibile, dalla furia inarrestabile, dalla volontà omicida e suicida?
Ci ho pensato tanto nelle scorse settimane mentre provavo e mi sembrava molto diffcile. Poi ad un tratto, una volta a casa mi sono resa conto che la risposta era li' sotto i miei occhi: lo spartito occhieggiava languidamente sul mio comodino. La musica fa tutto, il senso della musica ti fa trovare il portamento giusto, la giusta gestualità, il sorriso dolce o amaro, lo sguardo speranzoso o completamente vuoto e ti rende capace di riuscire a trasformare perfino il tuo stesso corpo quando sei in palcoscenico. La musica ha un potere quasi metempsicotico, è capace di far trasmigare l'anima dei personaggi dalla partitura al tuo corpo. E' come convivere per un pò col personaggio che interpreti, soffri con esso, gioisci, ti senti male e partecipi alla sua dipartita come fosse un tuo stretto parente. Trattenere le lacrime e mantenere la lucidità è la cosa piu' difficile per noi artisti in opere come questa,
Qualche giorno fa provavo il quarto atto, ma non ero convinta del sofà previsto in scena. Un sofà comodo, con tanti cuscini, perfetto per cantare. Ad un certo punto volgendo lo sguardo tra le cianfrusaglie accatastate sul fondo scena ho scorto un lercio materassino, di quelli visti nei film di guerra per i soldati combattenti in  trincea e ho detto: "Mimi' deve morire su quel materasso", soprattutto visto il contesto e l'ambientazione volute dal regista. Noi cantanti cerchiamo sempre di privilegiare la posizione che permetta un canto comodo e spiegato, ma io preferisco privarmi della comodità per rendere il mio personaggio piu' vicino ad una reale condizione umana quotidiana. Desidero che il pubblico ritorni a casa con la convinzione che ho fatto del mio meglio e mi sono donata completamente per commuoverlo e dargli delle emozioni.

10 commenti:

  1. .....e sicuramente sara' cosi', commozione ed emozione sono gia' presenti qui, tra queste righe.

    Good luck

    PS: approvo la scelta del materassino lercio.

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  2. ciao cara, mi piace molto partecipare tarmite questo blog.

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  3. Carmen, che bello il post!..
    Confermo, ti seguirò e alla prima occasione verrò a vederti e ad ascoltarti dal vivo!
    Un bacio e buona fortuna!

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  4. mia cara una mimì alla beckett,
    hai ragione la condizione esistenziale è l'humus, che determina e condiziona molte cose anche se non tutte, l'approfondimento psicologico è lo spessore necessario per risaltare meglio la grandezza spirituale pucciniana,
    ti sento in tutta la tua forza di giovane donna adulta però che non indietreggia all'accollarsi le sue responsabilità, e penso che l'aspirazione alla libertà è per forza rischiosa e decisiva, implica responsabilità, non c'entra niente la pulsione e l'arbitrio,c'è il coraggio della scelta,
    sento la tua forza la tua risposta ferma e assertiva alla vocazione d'assecondare il tuo fato!
    e non posso non provare sentimenti di ammirazione (proiettando cose mie ideali) e di simpatia affettuosa verso di te,
    vorrei tanto sentirti cantare dal vivo e spero che sia possibile prima o poi cioè più prima che poi!

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  5. entrare nel personaggio richiede sensibilità e capacità di analisi, ma tu le hai sicuramente tutte e due....e dimmi un po' chi sarà il fortunato Rodolfo che avrà l'onore di stringerti fra le braccia? ^_______^ baciuzzzzzzzz
    P.s. grazie della mail!

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  6. Il blog di Sciopina credo stia tentando di ribellarsi....la parola di verifica ha tentato di ricordarlo rimanendo in tema e scrivendo LESSO ;-)))

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  7. Care Amiche grazie per aver lasciato i vostri commenti anche su questa nuova avventura che è il blog delle mie memorie artistiche presenti, passate e si spera future!Stiamo lavorando allo spostamento del suddetto nel mio sito internet cosi' sarà tutto piu' facile per me da gestire e per voi tenermi sotto controllo.
    Un caro abbraccio
    Carmen

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  8. vedo che non c'è stata nessuna tua performance a firenze, mi spiace ma non mi meraviglio, questa città può essere molto "poco" capace di aprirsi al soffio creativo del nuovo,perennemente ancorata al suo passato, ma posso non disperare e immaginare una tua presenza qui al teatro comunale o al maggio fiorentino?

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  9. Caro Papavero nessuna performance in quel di Firenze nè passata nè tantomeno futura. La mia agenda prevede attualmente impegni fino al 2014 ma nessun contratto è in Italia. sono un cervello in fuga ahimè! La lirica attraversa un periodo oscuro nel nostro Paese come del resto tutta la cultura in generale e alla fine scritturano o artisti non costosi, o altri costosissimi ma usurati a causa dell'età e con prestazioni molto discutibili..ma sai..sono famosi quindi anche se ululano vabene lo stesso!:))Vedrai prima o poi anch'io da mannara arriverò al Maggio. Se poi dovesse accadere qualcosa d'inaspettato sarai la prima a saperlo!
    bacione

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  10. Come vedi sono venuta trovarti nella tua nuova casa, e devo dire che mi piace molto come questo post. Un abbraccio Daniela.

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