mercoledì 29 settembre 2010

Spostamento del Blog Comunicazione di Servizio

Cari Amici, Care Amiche,
Vi comunico che il mio blog si sposta all'interno del mio sito internet cosi' per me sarà tutto piu' facile da gestire.  Potrete,cosi',seguire meglio i miei spostamenti. Troverete una versione in inglese (per chi non parla italiano) e una serie di sezioni dove divertirvi con me. Ci saranno consigli sulla moda, il make up, suggerimenti per acquisti, ristoranti e alberghi e inoltre le mie ricette e gli immancabili viaggi e le foto correlate.
Vi ringrazio per tutti i commenti che mi avete lasciato qui e sul mio vecchio blog culinario e spero di trascinarvi in questa nuova meravigliosa avventura che è la mia vita. Vi aspetto tutti!
http://www.carmengiannattasio.com/lautunno-una-nuove-stagione

sabato 25 settembre 2010

L'autunno..una nuova stagione

Nell'immaginario collettivo l'autunno rappresenta l'inizio di una stagione triste, languente, che si denuda pian piano, mostrando le vergogne e s'intorpidisce progressivamente fino allo sprofondamento letargico.
Per me l'autunno, invece, è l'inizio di una nuova stagione: quella teatrale. Nuove opere, nuovi teatri, nuove sfide e debutti, tanto studio, viaggi, gioie, ansie e paure. Una paletta di sentimenti  variegati e intensi che si provano in un lasso di tempo estremamente condensato.  Questo autunno comincia con l'inaugurazione di stagione del Theatre du Capitole di Toulouse che coincide anche con la sua riapertura dopo i lavori di restauro.  Il Titolo è La Bohème di Puccini, un'opera che amo molto ma che ho cantato pochissime volte. I teatri mi preferiscono in opere piu' drammatiche e molto spesso non proprio consone alla mia vocalità. Sarà forse per il temperamento mediterraneo che mi ritrovo? La Gencer mi diceva sempre che è stata la piu' grande Lady Macbeth  pur non possedendo una vera voce da Lady, ma una mascella quadrata e uno sguardo anatolico molto profondo. Ho debuttato Mimi' a 26 anni, non pochi, ma non molti per Puccini e deciso di riporre lo spartito in libreria per un pò attendendo una maggiore maturità. Ora che la maturità vocale è avvenuta e mi consente di cantare con consapevolezza ed entrare piu' profondamente nella psicologia del personaggio, mi tocca, invece, lavorare sulla fisicità. Diventare piccola piccola, fragile e lunare come mi vuole Pitoiset. Una piccola fiammiferaia che si spegne lentamente.  Non avevo mai pensato al fatto che l'opera inizia con una candela d'accendere e termina con una vita che si spegne. Mimi' va via con la stessa discrezione con la quale è arrivata. Senza arrecare alcun disturbo, svanisce, si dissolve nelle note della Bohème. Nessuno si accorgerebbe della sua morte se quello sventurato di Shaunard non le prendesse la mano, ormai senza riflesso alcuno, e facesse cosi' la  conoscenza per la prima volta con M.me La Mort. Ma come si fa a diventare piccoli piccoli dopo che per un bel pò si è cimentati con personaggi grandi grandi, dagli ego smisurati, dalla rabbia incontenibile, dalla furia inarrestabile, dalla volontà omicida e suicida?
Ci ho pensato tanto nelle scorse settimane mentre provavo e mi sembrava molto diffcile. Poi ad un tratto, una volta a casa mi sono resa conto che la risposta era li' sotto i miei occhi: lo spartito occhieggiava languidamente sul mio comodino. La musica fa tutto, il senso della musica ti fa trovare il portamento giusto, la giusta gestualità, il sorriso dolce o amaro, lo sguardo speranzoso o completamente vuoto e ti rende capace di riuscire a trasformare perfino il tuo stesso corpo quando sei in palcoscenico. La musica ha un potere quasi metempsicotico, è capace di far trasmigare l'anima dei personaggi dalla partitura al tuo corpo. E' come convivere per un pò col personaggio che interpreti, soffri con esso, gioisci, ti senti male e partecipi alla sua dipartita come fosse un tuo stretto parente. Trattenere le lacrime e mantenere la lucidità è la cosa piu' difficile per noi artisti in opere come questa,
Qualche giorno fa provavo il quarto atto, ma non ero convinta del sofà previsto in scena. Un sofà comodo, con tanti cuscini, perfetto per cantare. Ad un certo punto volgendo lo sguardo tra le cianfrusaglie accatastate sul fondo scena ho scorto un lercio materassino, di quelli visti nei film di guerra per i soldati combattenti in  trincea e ho detto: "Mimi' deve morire su quel materasso", soprattutto visto il contesto e l'ambientazione volute dal regista. Noi cantanti cerchiamo sempre di privilegiare la posizione che permetta un canto comodo e spiegato, ma io preferisco privarmi della comodità per rendere il mio personaggio piu' vicino ad una reale condizione umana quotidiana. Desidero che il pubblico ritorni a casa con la convinzione che ho fatto del mio meglio e mi sono donata completamente per commuoverlo e dargli delle emozioni.